Fabrizio e Tommaso fanno un tour su una Skoda degli anni 70 che li porta tra quel che resta della Bratislava dei tempi del socialismo. Subito dopo fanno un salto al castello di Devin e incontrano una turista che, compreso che sono Italiani, chiede informazioni sulla mafia.

Eurotrip s01e11 - Bratislava.

La Cecoslovacchia è uno Stato che è esistito dal 1918 al 1992, anche se tutt'oggi, riferendosi agli Stati che da questa sono nati nel 1993:

  • Repubblica Ceca;
  • Slovacchia

tante persone credono che tutt'ora esista.

La storia della Cecoslovacchia

Gli anni '90 hanno segnato un profondo cambiamento nella geografia europea:

  • l'unificazione della Germania;
  • lo smembramento in diversi Stati di Yugoslavia e Unione Sovietica;
  • la divisione della Cecoslovacchia in Slovacchia e Repubblica Ceca.

L'Europa, che dalla fine della II guerra mondiale (1945) alla fine della guerra fredda (circa 1989) ha vissuto in pace (anche se non era tutto propriamente tranquillo), alla caduta delle dittature dell'est e degli equilibri imposti all'interno di alcuni Stati, ha cambiato faccia.

Questo nuovo scenario si è manifestato con una guerra molto violenta (dal 1991 al 1999) in Yugoslavia, con dei tumulti in Unione Sovietica (Repubbliche Baltiche, Cecenia) e con una semplice decisione del Parlamento in Cecoslovacchia che, proprio per questo iter pacifico, è stata definita separazione di velluto.

La Cecoslovacchia dal 1918 alla seconda guerra mondiale

La Cecoslovacchia nacque nel 1918 sulle ceneri dell'Impero Austro Ungarico, che in seguito alla sconfitta nella Prima Guerra mondiale si dissolse, dando vita a Stati indipendenti:

  • Austria;
  • Ungheria;
  • Cecoslovacchia;
  • Yugoslavia

o cedendo territori a Stati esistenti:

  • Italia (Trento, Trieste e l'Alto Adige);
  • Unione Sovietica;
  • Romania.

I territori che formarono la Cecoslovacchia, fino a quel momento erano sempre stati un crogiolo di etnie:

  • Cechi;
  • Tedeschi;
  • Slovacchi;
  • Ungheresi.

Alcuni dei suoi Cittadini, all'epoca della sua creazione, non accettarono di finire sotto un'unica bandiera. Pertanto, tra le due guerre mondiali, regnò in Cecoslovacchia il malcontento e il disordine, principalmente dovuti alle frizioni tra le diverse popolazioni che convivevano al suo interno.

Gli anni '40

In quel contesto, la Germania, complice la presenza di Tedeschi all'interno della Cecoslvoacchia, occupò la parte del Paese che oggi corrisponde alla Repubblica Ceca (Boemia e Moravia) ancor prima dell'inizio della guerra (1939). Mentre la Slovacchia dichiarò l'indipendenza e si alleò militarmente con Hitler.

Tale scenario drammatico, finì paradossalmente per risparmiare Praga e la gran parte delle altre città della Cecoslovacchia dalle grandi distruzioni della II guerra mondiale, a differenza di quanto accadde in quasi tutto il resto d'Europa.

La fine della guerra

Alla fine della guerra, i vincitori (USA, URSS, Regno Unito e Francia) avevano tutto l'interesse a mantenere in vita gli Stati Europei preesistenti, compresa la Cecoslovacchia che, grazie a questo politica, venne riunificata, eccezion fatta per la Rutenia che fu annessa all'Unione Sovietica (oggi è parte dell'Ucraina).

Subito dopo la fine della Guerra, nel 1946, in Repubblica Cecoslovacca ci furono delle elezioni vinte dal Partito Comunista che, un po' accadde in Italia con Mussolini o in Germania con Hitler, nonostante la salita al potere democratica in breve tempo abolì le elezioni e instaurò una dittatura, mettendo il Paese sotto la sfera di influenza Sovietica.

Il Comunismo

Prima di parlarvi di come il comunismo si manifestò, vi invito a guardare l'episodio di Eurotrip in cui Fabrizio e Tommaso fanno un giro per Bratislava (l'attuale Capitale della Slovacchia) con una Skoda tra:

  • bunker antiatomici dismessi;
  • ricordi del regime;
  • architettura socialista.

Oggi l'impatto del comunismo sulla città è uno degli elementi che maggiormente attraggono i turisti. Molto più che a Praga (la Capitale della Cecoslovacchia e dell'attuale Repubblica Ceca), dove ci sono comunque tanti altri motivi per andare.

La Cecoslovacchia durante la guerra fredda

Negli anni 60 la Cecoslovacchia diventò Federale, con la costituzione di due repubbliche socialiste:

  • Ceca;
  • Slovacca.

Nel 1989, in contemporanea con gli altri Paesi dell'est Europa, ci furono dei tumulti contro i Regimi. In Cecoslovacchia presero il nome di Rivoluzione di Velluto, visto che si trattava di proteste pacifiche che furono osteggiate ma non fortemente represse dal Regime, che cadde nel dicembre di quello stesso anno (in contemporanea con la caduta del muro di Berlino).

La fine della Cecoslovacchia



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Nel novembre 1992 il Parlamento votò la separazione in:

  • Repubblica Ceca;
  • Slovacchia

senza chiedere conferma della decisione presa al Popolo attraverso un referendum. Si formarono così due Stati, in ottimi rapporti e uniti ai giorni nostri dall'appartenenza a:

  • Unione Europea;
  • NATO.

Cosa rimane della Cecoslovacchia

Finito il montaggio della prima versione di Eurotrip capii che mancava qualcosa, perché la storia di Fabrizio e Tommaso era divertente e permetteva di vedere le città dal punto di vista di chi le visitava, ma non le raccontava con le parole di chi le vedeva tutti i giorni.

Decisi quindi di aggiungere delle interviste agli abitanti del luogo, che avrebbero dato una chiave di interpretazione più completa di quella solo turistica. Scrissi quindi delle domande e ingaggiai una cameraman che andò a Bratislava ad intervistare giovani, tendenzialmente dai 20 ai 30 anni.

Un giovane abitante di Bratislava intervistato mentre parla del rapporto con il comunismo delle persone che hanno vissuto in Cecoslovacchia

Ovviamente non mi feci scappare l'occasione di informarmi sulla divisione della Cecoslovacchia del 1993, oltre che sul rapporto con il comunismo delle persone che all'epoca l'avevano vissuto.

Nel presupposto che è molto difficile l'opinione di un intero Paese intervistando così poca gente, mi è parso di capire che l'indipendenza dei due Stati fu una decisione accettata, probabilmente voluta dalla maggioranza dei Cittadini, ma che se non fosse arrivata non avrebbe causato tumulti.

Per questi motivi, credo che la politica Cecoslovacca del 1992 abbia peccato di debolezza, visto che se avesse tenuto duro andando contro l'opinione pubblica, non essendoci motivi storici così evidenti per giungere a quella decisione (come accadde in Yugoslavia), i Cechi e gli Slovacchi sarebbero potuti arrivare uniti fino all'ingresso nell'Unione Europea (1999 per la Repubblica Ceca, 2004 per la Slovacchia).

Il rimpianto di quegli anni

Questa qui sopra è Praga, la Capitale della Cecoslovacchia nel 1972 (direttamente dalla mia collezione personale).

Per quanto riguarda il comunismo, anche lì bisogna fare delle premesse. Io che sono nato nel 1977 ho vivo il ricordo di qualche nonno che quando ero bambino rimpiangeva il periodo in cui era giovane e di conseguenza anche il regime di quegli anni.

Capire se quei nonni rimpiangessero il Fascismo o la loro gioventù è impossibile, perché non si possono discernere i ricordi delle persone. La stessa cosa accade oggi con i 50/60enni Slovacchi, e le interviste che abbiamo fatto lo confermano.

Slovacchia e Repubblica Ceca oggi

Nella desolazione economica dell'Europea dell'Est dei primi anni '90, il periodo immediatamente successivo alla caduta del Comunismo, Repubblica Ceca e Slovacchia non erano tra gli Stati che se la passavano peggio (in particolar modo, e questa differenza fu uno dei motivi della separazione, la Repubblica Ceca).

Oggi, entrambi gli Stati eredi della Cecoslovacchia hanno raggiunto un contesto pacifico e organizzato, pur avendo sentito la crisi economica degli ultimi anni. Girando per Bratislava e tanto più per Praga, gli unici resti visibili ai turisti del periodo comunista sono quei quartieri fatti di enormi case popolari costruite in serie, che esteticamente sono anche peggiori di quelli analoghi costruiti nei Paesi Occidentali (salvo qualche esempio italiano che ogni tanto è al centro della cronaca).

A Bratislava girando per strada non si vede il degrado, non si sente nessuna ipotetica assenza di libertà e anzi, lo sviluppo economico diverso che hanno avuto, ha creato una società dove il decoro urbano e il rispetto delle regole sono migliori che in Italia.

I resti del comunismo

Con Eurotrip decisi di andare a Bratislava per un motivo molto semplice: avevo già girato dei video generici di Vienna (quelli che si vedono ogni tanto per intramezzare la storia, e che ho messo in tutte le città), ma ritenevo Vienna insufficiente per sostenere 10 episodi della storia.

Di conseguenza, essendo Praga e Budapest troppo lontane per andarci senza rischiare di mandare tutto all'aria per troppo affaticamento, optai per la vicina Bratislava (63 chilometri).

Tra le opportunità che scandagliando la rete trovai mi colpì subito il tour in Skoda alla ricerca dei segni lasciati dal comunismo in città. E ovviamente alla fine non me lo feci scappare.

Il tour in Skoda

Premetto che chiunque ami la storia contemporanea, come la amo io, non può perdersi quell'esperienza, che si può prenotare in questo sito.

La difficoltà più grande nel fare il turista è uscire dagli itinerari turistici (scusate il gioco di parole) e apprezzare l'essenza delle città. Il tour in Skoda riesce perfettamente in questo intento, sia perché si svolge lontano dal centro storico, sia perché, se piace il genere:

  • bunker antiatomici;
  • silos di missili

si fanno molta fatica a trovare, anche affidandosi alle guide internet sull'argomento.

In più, se si parla inglese, si riesce a dialogare con i due fratelli che portano avanti il progetto (e guidano la Skoda che fu di loro nonno) che, oltre ad essere autentici bratislavesi, spiegano le cose senza il filtro di quello che si trova in rete.

Il tour in Skoda nella Bratislava comunista

Se non ricordo male il tour standard dura circa 3 ore, anche se noi quella volta, per motivi produttivi, optammo per una versione ridotta su misura, e può ospitare 2 o 3 persone, salvo prenotare il van vintage, sempre Skoda, nel caso di gruppi più grandi (fino a 7 persone).

Bratislava non è Parigi

Non me ne vogliano gli amanti di Bratislava, che avrebbe più di un motivo per essere considerata un'ottima città dove vivere: non essendo un posto con molte attrazioni di importanza storica, la cosa migliore della città rischia di essere proprio il tour in Skoda (o il bungee jumpin da Ponte Lafranconi, ma quello lo potete vedere in un altro episodio di Eurotrip).