Il muro di Berlino, oltre che uno dei simboli della città, è la testimonianza della storia del mondo dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla caduta del comunismo, avvenuta nell'Europa dell'est alla fine degli anni '80 e, (forse) definitivamente, in Unione Sovietica nel 1991.

Per 28 anni il muro ha diviso Berlino in due parti. Da una parte la zona di influenza sovietica, di gran lunga la più estesa, dall'altra, insieme, le zone di influenza francese, inglese e americana (di fatto sotto il controllo solo di quest'ultimi).

Il suo scopo era impedire ai berlinesi dell’est di scappare ad ovest, dove ad attenderli c'era una società democratica e ricca.

Ma se volete sapere di più, ve lo spiegano, con il fare dei turisti non quello degli storici, Fabrizio e Tommaso nel video qui sotto che parte dalla ex Berlino Est e dal tentativo di introdursi senza autorizzazione in una fabbrica abbandonata:

Eurotrip s01e27 - Berlino:

Fabrizio e Tommaso cercano di entrare in una fabbrica abbandonata di birra, ma non hanno fatto i conti con un cane molto cattivo che cerca di impedirglielo. Ristabilitisi dallo spaventa vanno alla East Side Gallery, un tratto del muro trasformato in galleria d'arte a cielo aperto.

Posso mandarti un link al resto della storia?

Storia del muro di Berlino

Nel 1945, i 4 vincitori della seconda guerra mondiale decisero di spartirsi la Capitale del nemico comune che avevano sconfitto.

Nella primissima fase USA e URSS, alleati per sconfiggere Hitler, non erano contrapposti, come di lì a poco diventarono. Quindi, almeno nelle premesse, quella divisione non doveva essere sinonimo di confini eretti all'interno della città.

La distensione durò poco però. Nel 1948 i Sovietici imposero il blocco di Berlino (leggi su Wikipedia di cosa si tratta nel dettaglio), per isolare la popolazione dell'ovest e soffocarne l'economia. La parte controllata dagli americani era infatti completamente circondata dalla Germania Est, quindi ogni rifornimento via terra, in quelle condizioni, diventava impossibile.

La soluzione, non fu quella di ricominciare una guerra per liberare Berlino Ovest attaccando i carri armati sovietici, ma organizzare un ponte aereo per rifornire Berlino Ovest tramite l’aeroporto di Tempelhof (guarda l'episodio in cui Fabrizio e Tommaso vanno a visitarlo).

I Sovietici, pur avendo un chiaro scopo con il blocco, non si permisero di abbattere gli aerei americani, perché avrebbe significato ritornare in guerra, come nessuno voleva.

Si presentò quindi per la prima volta lo scenario che governò il mondo per i successivi quarant'anni: scaramucce, più o meno evidenti, ma mai uno scontro diretto con le armi. Ecco perché la chiamavano guerra fredda.



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La costruzione del muro

Superato il problema del blocco, che i Sovietici tolsero dopo circa un anno, il muro di Berlino non esisteva ancora.

Gli abitanti dell'est però, visto che vivevano in una società (non me ne vogliano i revisionisti storici) antidemocratica e povera, erano sempre più tentati di rifugiarsi ad ovest. I Sovietici e i comunisti tedeschi, che governavano l'est, iniziarono quindi a studiare un modo per impedire l'esodo.

Inizialmente costruirono un reticolato in filo spinato. Poi, vedendo che la voglia di libertà era talmente grande che la gente scappava lo stesso, nottetempo, nel 1961 lo trasformarono in un muro che, con gli anni, fortificarono sempre di più, anche se non riuscirono mai del tutto a risolvere il problema delle fughe che, nel tempo, non avvennero solo per scavalcamento, ma anche via:

  • tunnel;
  • catapulte artigianali lanciate da palazzo a palazzo;
  • aerei da turismo autocostruiti (con atterraggio nel parco di fronte al Reichstag).

Le fortificazioni

Berlino Ovest era come un’isola dentro la Germania dell’Est. A racchiuderla ci pensava il muro.

Chiunque volesse scappare doveva scavalcare la prima barriera, passare (non si sa come) attraverso la striscia della morte, all'interno della quale c'erano guardie armate, cani e filo spinato, e infine scavalcare la seconda parete dietro a cui c'era la libertà.

Il muro di Berlino di ultima generazione misurava più di 100 km ed era costituito da circa 45.000 sezioni in cemento armato. Ogni sezione era larga 1,5 metri e alta 3,6 (si vedono tutt'oggi bene, a beneficio dei turisti, a Potsdamer Platz).

All'interno della striscia della morte c'erano anche più di 300 torri di guardia ed era costantemente illuminata a giorno.

Non c'è una stima precisa delle persone che sono morte per scappare, ma ne sono state certificate più di 20.

Il 9 novembre 1989, dopo che molti altri Paesi del blocco sovietico avevano deposto i loro dittatori, un portavoce del Governo della Germania dell’Est dichiarò per sbaglio che i confini erano riaperti anche a Berlino.

Di fatto il muro cadde quel giorno, come sarebbe caduto di lì a poco anche senza quella svista.

Nei mesi successivi fu demolito direttamente dal popolo.

Nel 1990, giusto in tempo per permettere alla Germania Ovest di vincere i Campionati del mondo di calcio, il Paese ufficialmente si riunificò in maniera del tutto pacifica, con Helmut Kohl eletto cancelliere.

Il muro di Berlino oggi

Ben poco di quello che un tempo era il muro di Berlino è rimasto intatto: la maggioranza è stata distrutta e rovinata dal tempo.

I motivi dello smantellato furono sostanzialmente due:

  • i berlinesi che non ne volevano più saperne delle divisioni,
  • i turisti a caccia di souvenir.

Oggi sono rimaste in piedi alcune sezioni, tutelate e preservate dal Centro di Documentazione del muro di Berlino. Lungo tutto il percorso dove sorgeva ci sono delle piastrelle che indicano il punto in cui era costruito (la parete che guardava ad ovest per l'esattezza).

Le sezioni integre sono alcune tra le attrazioni da non perdere.

Il muro di Berlino vicino a Potsdamer Platz

Ne trovate una di abbastanza lunga, in centro, vicino a Potsdamer Platz, in corrispondenza della museo che mostra gli orrori del nazismo (visto che il comunismo non è stata l'unica dittatura a causare danni in città).

East side gallery

Un graffito disegnato sul muro di Berlino alla East Side Gallery

La parte migliore è comunque la East Side Gallery, che non è propriamente in centro, ma non è nemmeno troppo fuori (ci vanno anche Fabrizio e Tommaso nell'episodio che trovi in questa pagina). Rappresenta un inno alla pace e alla libertà. I graffiti che la colorano lungo i suoi 1,3 chilometri sono stati realizzati da artisti nazionali e internazionali.

Mauerpark

Il muro di Berlino a Mauerpark

Da non perdere il Mauerpark, letteralmente ‘Parco del Muro’. Anche in quel caso ci sono dei graffiti, ma di fatto non è il muro originario, bensì una ricostruzione. Al di là del muro, Mauerpark è imperdibile soprattutto per il mercatino delle pulci (guarda l'episodio di Eurotrip in cui l'abbiamo visitato).

Forse non tutti sanno che...

Il muro di Berlino era interamente costruito nel territorio di Berlino Est. Vale a dire che anche la parete a ovest e il primo metro di terreno che aveva davanti era nella giurisdizione della Germania Est.

Legalmente parlando la polizia della Germania Ovest non poteva compiere azioni in quel fazzoletto di terra, tanto che, come ci raccontano nel tour nella Berlino alternativa (guarda l'episodio), sul finire della guerra fredda anche ad ovest si svolsero delle manifestazioni di gruppi di giovani che da noi identificheremo come centri sociali.

Per sfuggire alla polizia, questi non fecero altro che appoggiare la schiena al muro, così che le forze dell'ordine tedesche, ligie alle regole non poterono far nulla se non aspettare che si stancassero e facessero quel metro che li separava per tornare tecnicamente nel territorio di Berlino Ovest.