Fabrizio e Tommaso si incontrano con una vecchia amica Berlinese all'aeroporto abbandonato di Tempelhof e poi si spostano al mercatino delle pulci di Mauerpark.

Eurotrip s01e25 - Berlino.

Tempelhof ha fatto la storia di Berlino. Ai tempi di Hitler doveva essere la porta d'Europa, tanto che negli anni '30 il terminal passeggeri era considerato il più grande edificio al mondo.

Durante la guerra fredda, quando tra il 1948 e il 1949 i Sovietici impedirono i rifornimenti via terra alla parte sotto il controllo americano, da Tempelhof passò il ponte aereo che salvò i berlinesi dell'ovest dalla fame.

Dopo la caduta del muro e la riprogettazione del sistema di trasporti della città, Tempelhoff non fu considerato importante, a scapito degli altri due aeroporti cittadini (Tegel e Schönefeld), finché fu chiuso definitivamente nel 2008.

Oggi è un parco pubblico enorme, dove la gente pattina, corre in bicicletta, coltiva orti urbani, gioca a calcio e si gode un posto irripetibile al mondo.

La storia di Tempelhof

L’area dove oggi sorge il parco era, durante la Prima Guerra Mondiale, un campo dove si facevano le parate. Negli anni '20, in un'epoca in cui l'aviazione commerciale stava partendo e la Germania puntava a tornare ad essere una potenza mondiale, i primi esperimenti tedeschi di voli (da piste non asfaltate) si cominciarono a fare proprio a Tempelhof.

L'aeroporto civile nacque per l'esattezza nel 1923. Pur mirando a diventare uno dei principali d’Europa, aveva in programma soprattutto voli nazionali, a causa della scarsa lunghezza delle sue piste, che furono la principale causa per la quale Tempelhof non si sviluppò mai oltre un certo limite e, in ultima analisi, chiuse.

Durante il Terzo Reich, Hitler diede incarico all'architetto Speer di ricostruire Berlino rendendola una sorta di Capitale dell'Impero che non si realizzò mai. In questi piani Tempelhof doveva essere al centro della città ma, come tutti sappiamo, il progetto rimase solo su carta a causa della guerra. In un certo senso, l'aeroporto cominciò la sua decadenza proprio in quel momento.

Nel 1945 la città si divise in due e quindi, oltre al traffico commerciale (che era comunque molto inferiore rispetto ad oggi), a Tempelhof si aggiunse quello militare, in particolar modo quello di supporto ai soldati Americani che occuparono Berlino Ovest.



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Il Blocco di Berlino

Nel 1948 Tempelhof era l'unico aeroporto della parte libera della città. Proprio quell'anno, quando i Sovietici isolarono Berlino Ovest, fu costruito Tegel, vista la quantità di merci che sarebbe servita per evitare che la città morisse di fame se il blocco si fosse ripetuto.

Tegel rimase adibito solo ai voli militari fino al 1960, quando aprì ai voli civili. Inizialmente lo fece in sordina e poi, con l'inaugurazione di nuove piste, in modo sempre più adeguato all'espansione del traffico commerciale che stava avvenendo in quel periodo.

La chiusura

Con la caduta del muro nel 1989, la riunificata Berlino aveva 3 aeroporti:

  1. Tempelhof;
  2. Tegel;
  3. Schönefeld (l'aeroporto dell'ex Berlino Est)

Nei primi anni 2000 il Governo Tedesco decise di chiudere Tempelhof, ma indisse un  referendum popolare per chiedere il parere dei cittadini.  Soltanto il 22% degli aventi diritto si recò alle urne, votando in maggioranza per tenerlo aperto, ma non essendo stato superato il quorum dei votanti, il progetto di chiusura venne confermato.

Come sempre accade per Berlino, dove si abbatte e ricostruisce a ciclo continuo, Tempelhof in questi ultimi anni non è rimasto un luogo abbandonato. Dal 2010 i suoi 386 ettari sono diventati uno dei luoghi da non perdere della città, sia per i berlinesi che per i turisti un po' più alternativi.

Si è a lungo discusso sulla costruzione di nuovi edifici al suo interno, come anche di creare una tendopoli nel periodo più intenso delle ondate migratorie proveniente dall'Africa, ma, aggiungo io, per fortuna, non se ne è mai fatto nulla.

Come raggiungere Tempelhof

Il cartello fuori dalla stazione della metro di Tempelhof

Tempelhof si trova nella parte sud-ovest della città.

Per arrivarci si può prendere l'autobus o il treno urbano, che alla fine è una metropolitana di superficie perfettamente interconnessa con quella sotterranea. In quest'ultimo caso, lo dico per esperienza personale perché la prima volta che ci sono stato ho sbagliato, la fermata per arrivare all'ingresso è:

  • Berlin-Tempelhof

non:

  • Alt-Tempelhof

Cosa fare a Tempelhof

Fabrizio, Tommaso e un'amica camminano dentro all'aeroporto di Berlino Tempelhof

Il parco pubblico è il più vasto di Berlino, anche se, vista la sua storia, non ha quasi alberi. E' un'immensa distesa, in parte asfaltata, visto che le antiche piste non sono state smantellate.

In lontananza, vicino al terminal, c'è ancora qualche aereo abbandonato. All'interno dello stesso terminal si svolgono dei tour guidati (guarda il sito) che, per gli amanti dell'architettura, della storia e della guerra fredda valgono da soli l'intera vacanza a Berlino.

Occhio, mi raccomando, a non provare a entrare da soli, perché ci sono delle guardie a impedirvelo. A chi crede di poter farcela lo stesso, consiglio di guardare questo episodio di Eurotrip quando abbiamo provato a fare la stessa cosa in una fabbrica abbandonata dell'ex Berlino Est e un cane ci ha quasi sbranati.

Essendo un po' fuori dagli itinerari turistici tradizionali, all'interno dell'area all'aperto si trovano quasi solo berlinesi (o, i più critici della modernità direbbero, quel che resta di loro, ma questo è un altro discorso).

Fabrizio e Tommaso camminano sulla pista dell'ex aeroporto di Tempelhof a Berlino

Come in tutti i parchi della città, anche a Tempelhof è facile incontrare gente che organizza picnic o, più facilmente, barbecue. Nonché gente che, nella parte che dà sul quartiere di Neukölln, cura orti urbani.

Nelle vecchie piste di decollo e atterraggio è pieno di ciclisti e pattinatori, con tanto di servizi di noleggio a disposizione di chi non vuole portarsi l'attrezzatura da casa (il più strano che abbiamo incontrato era quello con la vela da Windsurf e lo skateboard).

In tutto sono sei chilometri di asfalto: la gioia delle 50 mila persone che ogni fine settimana lo frequentano.